A dodici mesi dalla obbligatorietà della mediazione civile, da più parti si comincia a fare bilancio.
I dati oggi a
disposizione sono,a un anno della entrata in vigore della circolare
interpretativa, di ca. 100.000 tentativi di mediazione con una
percentuale del 20% di esiti positivi.
Ventimila sono un buon
numero.
Il 20% un po' meno, in
quanto non si hanno dati geografici relazionati a categorie
economico-culturali del sistema paese in rapporto al carico dei
tribunali.
Per onestà
intellettuale, personalmente sono contrario a questo sistema di
risoluzione delle controversie.Innanzitutto perchè la mediazione
secerne in sé la rinuncia parziale, a priori, ad un proprio
(presunto) diritto.
In secondo luogo ritengo
che la cura non intacca minimamente la causa del diffondersi del
contenzioso, in particolare nel nostro paese.
Il ministro Severino si
poneva la domanda tempo fa se gli italiani sono più litigiosi che in
altri paesi:
ebbene sì!(ho già
argomentato in proposito nel mio blog proprio in risposta al quesito
del ministro)
Si tratta di una
concezione culturale del rispetto dei diritti/aspettative dell'altro.
Mi permetto un brevissimo
cenno storico:
noi siamo discendenti di
una specie contadina egemone fino agli anni '50.
La veloce
industrializzazione,l'immigrazione di intere popolazioni dal sud al
nord,la miscela di culture e stili di vita che comunque mantenevano
la famiglia come punto di riferimento (vedi cinematografia realista
del periodo( Rocco e i suoi fratelli; la Famiglia ecc...;)non avevano
scalfito il senso dell'onore ( e degli impegni:categoria dell'onore).
Certo i delinquenti e
coloro che non assolvono ai loro impegni erano già materia dei
magistrati romani.
Eppure, al netto della
fisiologia della natura umana,sfido i nostri gentilissimi avvocati a
negare che l'aumento del contenzioso in Italia nasce con la
finanziarizzazione diffusasi dalla 2° metà degli anni '80.
Per parte mia mi recherò
alla camera di commercio di Bologna allo scopo di raccogliere dati
significativi.
Nè darò notizia.Naturalmente.
Intanto propongo alcuni quesiti da verificare allo scopo di misurare la qualità della mediazione civile così imposta:
-“La mediazione civile obbligatoria”:che cosa è?
-cenni storici: motivazioni e percorso legislativo
-legislazione;
-circolari interpretative;
-funzioni e vantaggi delle camere di commercio: ruolo e vantaggi economici;
-specializzazione dei mediatori: in quali settori della attività economica?
-titoli richiesti dei mediatori: rapporto percentuale del titolo di diploma-laurea/casistica dei settori richiedenti -la mediazione;
-funzione della mediazione: quale scopo?
-cosa significa mediazione:letteralmente e nello spirito della legislazione;
-statistiche degli esiti delle mediazioni e in rapporto al n° di richieste;
-tempi: mediamente per ogni mediazione andata a buon fine+tempi mediamente per la constatazione del fallimento del tentativo di mediazione;
-costi:complessivi in rapporto alla entità economica delle controversie risolte, ed in rapporto alle iniziali pretese dei litiganti;
-motivi dell'esito negativo dell'80% delle mediazioni;
-esiti dei procedimenti giudiziari dell'80% del tentativo fallito di mediazioni in rapporto ai motivi di fallimento del tentativo di mediazione;
-Cause; generali di sistema
-effetti: generali sul sistema
-benefici ed esito dei risultati attesi per lo sfoltimento della macchina giudiziaria.
-Esito dei risultati attesi delle camere di commercio.
-Dati geografici della percentuale di mediazioni andate a buon fine (in realtà questo dato è indice di specifica culturale e posizionamento economico delle regioni)
Sono graditi commenti!
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