26 mar 2012

Leadership

L'anno scorso mi sono prestato nell'aiutare una persona, a me cara, alla preparazione per il conseguimento di un master.
Tra le altre materie vi era il tema della leadership affrontato da diversi autori sopratutto USA.
La materia è affascinante; prende in considerazione l'attitudine delle persone a guidare un gruppo di altre persone; l'attitudine del gruppo a farsi guidare da altri. Schematicamente.
La realtà è più complessa, ma non tanto.

Semplificando: si tratta di individuare un fine, un cammino, diversi passi e una azione.
Un individuo,  leader o leader emergente, genera un'idea che diventa uno scopo, un fine.
Nella accezione,per me ideale, di " leadership democratica/condivisa "(non elenco i vari tipi di leadership per non annoiarVi), il fine viene trasmesso e discusso con il gruppo.Occorre valutare,verificare e determinare il cammino, i passi e l'azione necessaria.E il motivo.
Con quale motivo? Per quale motivo?
Qui entra la funzione della leadership: essere motivati e saper motivare il gruppo in ognuno delle sue componenti.
La motivazione del leader può essere di diverso tipo, in funzione del ruolo assunto nell'ambito della realtà di cui egli è parte o tutto.
La motivazione dei componenti il gruppo non è da inventarsi; semplicemente da " tirare fuori ", da " esaltare ".
La leadership persuasiva, con la necessaria capacità decisionale, è condivisibile se trasmette certezza e fiducia nel futuro:
-del posto di lavoro;
-dell'orgoglio gratificante di essere parte attiva di un progetto;
-di poter pagare le rate del mutuo;
-mandare i figli a scuola e all'università;
-di poter programmare una meritata vacanza.
-di assicurarsi una pensione dignitosa.
Insomma tranquillità sul futuro dell'azienda e della famiglia.
Questo leader sa, è certo, che nei momenti di difficoltà il gruppo collaborerà con il medesimo entusiasmo e maggior vigore, disposto anche a duri sacrifici se necessari; alla luce del fondo del tunnel.
Quel futuro in parte assicurato, non deve assolutamente andare perso.
Sarebbe una tragedia.
Il fine del leader è lo strumento che permette ad ognuno i componenti del gruppo di realizzare il proprio fine.

Ogni riferimento a persone esistenti, anche vagamente riconoscibili, o fatti realmente esistiti o che stanno per accadere è puramente casuale.


Frammento di vita di un leader
 l' incredibile viaggio di Ernest Shackleton a bordo dell' Endurance per tentare di attraversare l' Antartide. È il 1914. L' umore e l' armonia del gruppo sono cruciali per sopravvivere, quanto le decisioni di abbandonare il pack, quando si rompe. Per questo è Shackleton che sceglie i componenti di ogni tenda durante i lunghi mesi di prigionia sui ghiacci; è lui che ordina di uccidere i cani, quando il cibo non basta più; è lui che seleziona gli equipaggi delle tre scialuppe, per sfidare il mare, e poi i compagni di viaggio per raggiungere South Georgia Island. L' esempio La resistenza di Shackleton Per due anni (dal 1914 al 1916) rimase bloccato tra i ghiacci dell' Antartide con i suoi uomini. Che riuscì a salvare tutti. 
( di Ferraino Giuliana-corriere della sera 24/10/2007)

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