14 feb 2012

-Giustizia ed Economia-dare un senso a ciò che succede

Spero di non stupire oltre modo se in questo sito che ,ripeto ancora una volta,promuove una professione, pone all'attenzione di chi legge,temi che apparentemente si presentano come squisitamente politici.
 Diceva Aristotele che il fine della politica
comprenderà in sé quello delle altre scienze, in modo che verrà ad essere il bene comune.
 Siccome la mia attività di Consulente Tecnico di Parte, è attinente alla Economia e alla Giustizia,entrambe scienze che sovraintendono,o meglio,sottintendono congiuntamente ad ogni democrazia degna di questo nome,voglio dunque dare un senso ad alcuni post da me pubblicati nei giorni scorsi:
 -un'ottima notizia per i creditori della P.A.;
 -semplificazioni
 -le province (pubblicato oggi)


         In quel contesto, l'attività  governativa centrale evidenzia i seguenti aspetti della vita pubblica:
 -un diverso rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione;
 -un risparmio di energie,di tempi e denaro, pubblico e privato;


 Senza dilungarmi,in questa sede, nell'illustrare i provvedimenti emanati,desidero tuttavia evidenziarne i benefici che velatamente o palesemente emergono.
 Il rapporto tra cittadini e P.A. tende a favore dei primi, a ristabilire la natura di servizio della P.A.
Basti pensare al provvedimento sull'agenda digitale:
" l'obiettivo prioritario della modernizzazione dei rapporti tra pubblica amministrazione, cittadini e imprese, attraverso azioni coordinate dirette a favorire lo sviluppo di domanda e offerta di servizi digitali innovativi...";
alla informatizzazione delle comunicazioni e servizi forniti tra uffici della P.A. e tra questa ed i cittadini;
il rapporto cambia, perchè cambia il tipo di contatto tra l'ufficio ed il cittadino:
non più tra persona (l'impiegato o il funzionario datore di servizio) e persona (il cittadino fruitore di servizio);
diciamoci la verità: in realtà il più delle volte il rapporto si concretizza nel   richiedente il servizio ed il concedente il servizio.Si instaura così un approccio psicologico frustrante.
Con la informatizzazione lo scambio avviene non più tra persone ma sull'oggetto, venendo meno gli stati psicologici del momento sia del funzionario,sia del cittadino.
L'ufficio riceve sul desk un file da confezionare e da rispedire ad un altro desk.
Del lavoro svolto rimane traccia dei tempi,dell'ora e dell'autore.Il cittadino sa chi ,come e quando la sua pratica è stata evasa.Non perde tempo,lavoro,denaro.Ottiene ciò che li spetta risparmiando: Economia e Giustizia.
I vantaggi sono di gran lunga maggiori di quanto ho prima esposto.Infatti procedendo sulla informatizzazione,si potranno ottenere risultati straordinari sulla trasparenza e perciò stesso sul controllo democratico dei cittadini verso la P.A.
Per brevità vi invito a leggere le riflessioni di un giovane sardo in occasione di un consesso propositivo:
Mirko Solinas,il quale dà un utile ed appropriato confronto con il sistema USA.
(mi scuso per il contesto grafico di richiamo ad un partito,ma non è possibile,e non sarebbe corretto, fare diversamente).


        Dei provvedimenti per i creditori della P.A. e sulle province ,sottolineo ancora il duplice tema di Economia e Giustizia, oltre ad una importante novità nel "governare " in Italia.


- E' noto che il debito complessivo della P.A. verso i propri fornitori di beni e servizi ammonta a ca. 70 Mld.
La scelta del precedente governo sul patto di stabilità, nonchè il mancato inserimento di tale impegno nel debito pubblico,ha procrastinato, disgraziatamente per le imprese,il pagamento di loro spettanza.
In sostanza con questo provvedimento,il governo attuale ha avvocato a sè le risorse delle amministrazioni periferiche,per dare luogo al soddisfacimento legittimo dei creditori.


-Sono in scadenza nel marzo prossimo 8 amministrazioni provinciali.
Non sono previste,per ora ,le elezioni,bensì il commissariamento di queste amministrazioni.
Brevemente: le province italiane sono 107; raccolgono circa 3,8 Mld di tributi e costano al contribuente ca.12,5 Mld. (Istat)
Il decreto salva-Italia propone un presidente eletto da un consiglio provinciale, non più eletto dai cittadini,ma formato da 10 consiglieri comunali del territorio di riferimento.Le funzioni della provincia saranno trasferite a comuni e regioni,compresi i 60mila dipendenti.
Anche qui, il governo ha avvocato a sé la decisione.I partiti hanno tempo fino al 31 marzo prossimo per offrire le loro proposte.


E'evidente ,in questi 2 provvedimenti, la natura del duplice architrave di Economia e Giustizia:
- il soddisfacimento doveroso delle legittime aspettative delle imprese creditrici;(70 Mld che rientrano nel naturale circuito economico nazionale)
-il risparmio di denaro pubblico con la ristrutturazione funzionale delle provincie,riducendo altresì ,in numero,gli interlocutori del cittadino.
In sostanza
-una semplificazione ed una riduzione degli strumenti, dedicati al soddisfacimento della domanda e della offerta di servizio pubblico;
-una riduzione dei costi della P.A. e ,per evidenti motivi, dei costi della politica.
-una maggior probabilità di giusta redistribuzione, nel medio periodo, della ricchezza prodotta .


     La novità prima accennata è " l'avvocare a sé del governo ".
Ho l'impressione che ci troviamo di fronte ad una rinascita qualificata della centralità del governo nazionale.
Se così fosse, con efficienza e tempismo adeguato non ai singoli,non alle singole categorie,non ai corporativismi,bensì adeguati alle necessità del bene comune ,con ricadute sui singoli,sulle singole categorie e  il meno possibile sui corporativismi, allora ben vengano nuove abitudini degli italiani; la prima delle quali è di camminare insieme guelfi e ghibellini.


A questo punto mi viene da chiedere: che fine farà il federalismo? Ha senso parlare di federalismo di fronte ad uno stato che funziona come ,per esempio,in Francia?
Ma questa è un'altra storia.


In questo post ho voluto riaffermare la necessaria complementarietà della scienza del diritto alla scienza dell'economia.
Mi auguro che la colonizzazione del diritto da parte dell'economia,o più precisamente della finanza, cessi al più presto.


Qui di seguito alcuni passaggi significativi del decreto sulle semplificazioni:


 Disposizioni per l'istruzione Art. 50 Attuazione dell'autonomia "nonche' per l'integrazione degli alunni diversamente abili, la prevenzione dell'abbandono e il contrasto dell'insuccesso scolastico e formativo, specie per le aree di massima corrispondenza tra poverta' e dispersione scolastica;"


 Art. 14 Semplificazione dei controlli sulle imprese "collaborazione amichevole con i soggetti controllati al fine di prevenire rischi e situazioni di irregolarita'"


 Art. 21 Responsabilita' solidale negli appalti 1. L'articolo 29, comma 2, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, e' sostituito dal seguente: "2. In caso di appalto di opere o di servizi, il committente imprenditore o datore di lavoro e' obbligato in solido con l'appaltatore, nonche' con ciascuno degli eventuali subappaltatori entro il limite di due anni dalla cessazione dell'appalto, a corrispondere ai lavoratori i trattamenti retributivi, comprese le quote di trattamento di fine rapporto, nonche' i contributi previdenziali e i premi assicurativi dovuti in relazione al periodo di esecuzione del contratto di appalto, restando escluso qualsiasi obbligo per le sanzioni civili di cui risponde solo il responsabile dell'inadempimento.".
NOTA:questo mi sembra un buon primo disincentivo alla controversia.(Consulente Tecnico di Parte)


 Art. 47 Agenda digitale italiana 1. Nel quadro delle indicazioni dell'agenda digitale europea, di cui alla comunicazione della Commissione europea COM (2010) 245 definitivo/2 del 26 agosto 2010, il Governo persegue l'obiettivo prioritario della modernizzazione dei rapporti tra pubblica amministrazione, cittadini e imprese, attraverso azioni coordinate dirette a favorire lo sviluppo di domanda e offerta di servizi digitali innovativi, a potenziare l'offerta di connettivita' a larga banda, a incentivare cittadini e imprese all'utilizzo di servizi digitali e a promuovere la crescita di capacita' industriali adeguate a sostenere lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi.


 Semplificazioni in materia ambientale Art. 23 Autorizzazione unica in materia ambientale per le piccole e medie imprese

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